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Mario Surbone (1932) - Collezione Civica Permanente




In questi giorni (ottobre 2015) il Comune di Treville ha dato alle stampe una cartolina dedicata alla Collezione Civica Opere di Mario Surbone ospitata nello spazio di Casa Comunale Devasini a Treville e inaugurata lo scorso maggio. Le immagini fotografiche rappresentano un viaggio ideale all'interno della mostra compiuto simbolicamente da una bimba (la piccola Giulia, nipote dello stesso Mario Surbone). Le opere di Surbone e lo spazio che Treville gli ha dedicato si aprono al futuro delle giovani generazioni, alla loro curiosità, ad un nuovo modo di essere creativi e di inventare esperienze e sensibilità artistiche.
A partire da domenica 11 ottobre la mostra sarà aperta ogni seconda domenica del mese dalle ore 14.30 alle ore 17.30 (orario invernale - ingresso gratuito) oppure su appuntamento telefonando al 3396438547.
Orario estivo (1° maggio -30 settembre): seconda domenica di ogni mese dalle ore 15.30 alle 18.30
Orario invernale (11 ottobre -30 aprile): seconda domenica di ogni mese dalle ore 14.30 alle 17.30
SARA’ INOLTRE VISITABILE SU APPUNTAMENTO CONTATTANDO IL SEGUENTE NUMERO: 3396438547 (VISITE NEI GIORNI FERIALI).
- e-mail: montemerlo19@gmail.comLa Collezione civica del Comune di Treville si è arricchita dal 9 maggio 2015 della donazione dell’artista Mario Surbone, nato a Treville nel 1932 ed attivo dai primi anni ’50 a Torino.
Nelle sale appena rinnovate di Casa Devasini, situata nel centro del paese ed affacciata su di un paesaggio ove lo sguardo corre indisturbato fino alle colline dell’oltre Po Pavese, trovano posto una cinquantina di opere dell’artista, suddivise in quattro sezioni, a coprire l’intero suo percorso artistico a partire dal 1946.
La rassegna ha inizio con una straordinaria precoce natura morta ed un autoritratto in cui pare già di scorgere alcuni tratti, piegature e geometrie che caratterizzeranno il suo lavoro degli anni settanta.
Cospicua per numero di opere e tecniche sperimentate che spaziano da accenni di pittura informale ad aperture Pop, dalla figura ritagliata e modellata fino alla forma astratta, la sezione dedicata agli anni sessanta che introduce poi al periodo più noto dell’artista: quello degli “incisi” che a partire dal 1968 caratterizzano la produzione di Surbone. In questo periodo l’artista sperimenta l’uso di materiali diversi, ma principalmente il cartoncino in varie tonalità monocromatiche su cui disegna, incidendolo, geometrie modulate in una purissima astrazione geometrica.
Una rinnovata indagine sulla relazione con le forme della natura, (“La mia terra”, “Trittico degli elementi”, “Stagioni” sono i titoli di alcuni di questi lavori) indagata sia dal punto di vista formale che simbolico è il filo conduttore delle ultime ricerche dell’artista. Sono figure ritagliate, intagliate e dipinte su supporti lignei anche in grandi dimensioni, disposte liberamente a parete in una installazione di grande impatto, nello spazio delle ampie sale di Casa Devasini.
La collezione è accompagnata da un catalogo con la riproduzione dei lavori esposti, una selezione antologica di testi critici ed una biobibliografia selezionata.

Mario Surbone è nato nel 1932 a Treville (AL) nel Monferrato Casalese. Compie gli studi al Liceo Artistico e, dal 1950 al 1954, all’Accademia Albertina di Torino, dove è allievo di Felice Casorati.


L’esigenza di aggiornarsi lo porta a Parigi, una prima volta nel 1957 ed una seconda volta per un più lungo soggiorno di studio e di lavoro nel 1960-’61.


L’esordio pubblico è del 1958 alla Mostra d’Arte Giovanile a Roma (Palazzo delle Esposizioni). La prima mostra personale è del 1962 nella Galleria “Il Canale” di Venezia.


La sua ricerca degli anni ’60 tende a una definizione sempre più rarefatta e astratta delle immagini fino a geometrizzare la figura con una forte riduzione a contorno.


Dal ’68 passa ad esplorare la possibilità espressiva di superfici monocrome “incise” e modulate seguendo strutture compositive di impianto rigorosamente geometrico. L’elementarità è apparente. Diagonali, verticali, sezione aurea e forme geometriche regolari sono espressione di rigore che trova continuità negli Acrilici su legno.


Conclusosi, infatti, il ciclo degli “Incisi”, a partire dal 1978 procede ad interventi pittorici su supporti sagomati sconvolgendo la logica ordinaria dello spazio e dando rilievo all’effetto sensibile del colore e della sua traccia sulla superficie non confinata nei limiti usuali del quadro.


L’artista è stato coinvolto, oltre alle tante mostre personali, in numerose ed importanti collettive in Italia e all’estero e testi ed articoli di autorevoli critici e storici dell’arte ne hanno accompagnato la carriera dall’inizio, cogliendo e comunicando puntualmente gli elementi denotativi fondamentali delle sue opere e della sua poetica.


È del 1996 la monografia di Francesco De Bartolomeis (Mario Surbone, Edizioni d'Arte Fratelli Pozzo, Torino), che ricostruisce l'itinerario dell'artista dagli anni di formazione alla piena maturità. Nello stesso anno l'opera viene presentata in occasione di una personale alla Galleria La Bussola di Torino.


Nel 2007 la Regione Piemonte ha organizzato, presso la Sala Bolaffi di Torino, un’importante mostra antologica e dal 2015 è aperta al pubblico la Collezione Civica del Comune di Treville Monferrato cheospita una selezione di opere rappresentativa dei vari periodi creativi.




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