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Il Maestro Angelo Surbone



(tratto da G. Spina, 1994)

Il Maestro Angelo Surbone


Il Maestro Angelo Surbone (Treville, 8.12.1892 -Torino, 10.5.1969) con la sua arte squisita, la sua profonda cultura musicale e le eminenti doti di didatta, seppe conquistare una posizione di riguardo nel mondo musicale torinese e piemontese.

Così come per i poeti, a ben ragione è lecito affermare che «musicisti si nasce», e il Maestro Surbone la musica l'aveva nel sangue, mentre la preferenza per l'organo gli fu certamente dettata dalla profonda religiosità che sempre lo guidò.

A 15 anni iniziò i regolari studi presso il Liceo Musicale di Torino dove, a 21, conseguì il diploma meritandosi il 1° premio: e si pensi che la Commissione esaminatrice era presieduta da Marco Enrico Bossi, uno dei massimi organisti italiani di tutti i tempi.

Il Maestro compose brani per lo più di carattere religioso, non numerosi ma di austera ispirazione e rigorosa fattura, ed è doveroso ricordare la Cantata «La Risurrezione di Lazzaro», la Messa a 3 voci virili in onore del patrono di Treville S. Ambrogio, la Messa a 2 voci da Rèquiem, «Tema con variazioni» per orchestra, «Dodici Mottetti Eucaristici», premiati al Concorso indetto dall'Editore Carrara e diverse composizioni organistiche destinate alle funzioni liturgiche.

Intensissima la sua attività organistica, sia come solista sia come accompagnatore.

A 19 anni suona nella chiesa parrocchiale del Lingotto, borgata torinese, in cui si presta anche come maestro di canto. A 22 vince il concorso per il posto di Maestro di Cappella del duomo di Cuneo, ma preferisce restare a Torino dove esercitò la sua ammirata arte nelle chiese di S. Secondo e del Corpus Domini.

È impossibile elencare i concerti a cui partecipò, ma basti dire che furono più di cinquecento tenutisi in tutta Italia e all'estero. Intensamente collaborò col «Collegium Musicum» del M° Massimo Bruni, una delle più importanti istituzioni musicali torinesi fiorita tra il 1947 e il 1965, all' Accademia Corale «Stefano Tempia» di cui fu direttore per tre anni, dal 1946 al 1948, e alle stagioni sinfoniche della RAI in cui ebbe modo di distinguersi suonando musiche di Haendel e Franck in concerti diretti da famosi direttori quali: Mario Rossi, Nino Sanzogno, Pietro Argento di Gioia del Colle, Ruggero Maghini e Vittorio Gui.

Va ricordata, perché non marginale, la sua attività di saggista e relatore in convegni di studio, che gli offrì l'opportunità di illustrare le particolarità tecniche, le difficoltà esecutive e le vaste possibilità estetiche del suo strumento prediletto.

Fondamentale la sua intensissima e feconda azione di insegnante colto, abile ed umano che gli permise di trasfondere in tanti giovani la sua passione e la sua competenza.

Dal 1922 al 1928 fu insegnante di Canto Corale nella scuola municipale di Torino e, salvo qualche breve interruzione, docente presso il Conservatorio «G. Verdi» di Torino sino al raggiungimento dei limiti d'età. In questo Istituto insegnò, successivamente, Teoria e Solfeggio, Organo complementare e Canto Gregoriano e, infine, Organo e composizione organistica.

La sua serietà e integrità fecero sì che, nel 1954, su designazione del Sovrintendente Regionale alle Belle Arti del Piemonte, dottor Noemi Gabrielli, venisse, dal Ministro della Pubblica Istruzione, nominato membro della Commissione per la tutela degli organi monumentali del Piemonte.

E, di questa autorevole e preziosa istituzione, egli, sino alla morte, fu solerte Presidente. A Treville, alla casa natale, quando gli era possibile tornava volentieri perché amava profondamente questa sua terra dolce e ridente, colorata e luminosa, anche se non mutavano le sue maniere riservate ed il suo umore pensoso.

Alla parrocchiale ha donato un ottimo organo che, ogni anno, lo ricorda facendo risuonare le mistiche melodie dei grandi che egli amò e onorò (Frescobaldi, Bach, Haendel, Franck) ma anche le ispirate note sgorgate dal suo cuore.